Centro dell'Essere

domenica 31 dicembre 2017

L'arrivo del Nuovo Anno...

una nuova speranza...

"Generalmente il Capodanno vede la gente nelle sale da ballo e nei ritrovi notturni; tutti sono felici di salutare così l’anno nuovo, ed è per questo che lo iniziano fra i divertimenti, i piaceri e le follie. Purtroppo la maggioranza degli uomini non pensa che ci sia qualcosa da studiare, da approfondire, da trasformare; si va incontro allanno nuovo con la salda speranza che finalmente quellanno porterà ciò che si desidera: la vincita del primo premio alla lotteria nazionale, il matrimonio con un principe, l’eredità favolosa di una nonna o di uno zio d’America.

Si cerca sempre di vivere nell’illusione, e ci si dice: “l’anno nuovo mi porterà questa o quella cosa”, e intanto si spera. Ma anche quell’anno passerà come gli altri, e qualche volta perfino peggio. Non si è seminato nulla e ci si attende che qualcosa germogli! Se avete piantato qualcosa avete il diritto di attendervi dei frutti, altrimenti non c’è nulla da sperare. Avete lavorato, avete coltivato la terra - la vostra terra – avete seminato e piantato qualcosa in voi stessi? Se sì, potete sperare che l’anno nuovo apporti gioia,felicità e pace, e se anche non ve le attendete,vi arriveranno. Ma se non avete mai piantato nulla e vivete nella speranza...che speranza disperata, ve lo assicuro! Perché non è basata su nessuna legge naturale.

L’anno nuovo sembra vergine e fresco come un bimbo...ma non è assolutamente separato da quello vecchio...Di un bambino appena nato si dice che è senza macchia, innocente. Si, ma soltanto in apparenza, poiché quel bimbo, che ha già un legame con i suoi genitori, con i suoi nonni, con i bisnonni, con la società, con lo spirito del secolo, porta in sé le impronte delle vite passate, e un giorno, in una forma o nell’altra, ciò riaffiorerà. L’anno nuovo è vergine, puro e innocente, rivestito di un tessuto di un candore immacolato, ma nel momento in cui entra in contatto con l’uomo, immediatamente si colora: come l’acqua pura che scende dal cielo e che prende il colore del terreno sul quale è obbligata a scorrere.

L’anno che chiamiamo nuovo è quindi già vecchio dal principio, poiché incontra un uomo già vecchio nei suoi pensieri, nei suoi sentimenti, nelle sue abitudini...che non ha provveduto a pulire i recipienti, le pentole o le brocche con le quali va a raccogliere l’acqua pura dell’anno nuovo. In ogni cucina si apprende che quando si deve versare dell’acqua pulita in un recipiente, si ha cura che questo sia pulito; se non è pulito lo si deve lavare, e a volte perfino raschiare per evitare che l’acqua si sporchi. Perfino i bambini lo sanno. Ma quando si tratta di versare dell’acqua pura nella propria anima, nella propria mente, nel proprio cuore, l’uomo non pensa a pulirsi. Non ha afferrato la lezione che applica giornalmente nella sua cucina; non ha compreso che anche nel mondo interiore deve seguire le medesime regole: rifiutare ciò che è sporco e conservare ciò che è puro.

Ora bisogna comprendere meglio l’anno nuovo, bisogna riceverlo con la convinzione profonda che si tratta di un essere vivente e ricco, apportatore di grandi doni, bisogna preparare ampi spazi in se stessi, accuratamente ripuliti, allo scopo di eliminare tutto il vecchiume accumulato nel proprio cuore e nella propria mente. Prima ancora che arrivi, bisogna già fare in sé posto per l’anno nuovo.
La Kabbala ci insegna che ogni giorno è un essere vivente, un essere sensibile che registra ogni nostra attività fisica e psichica. Si può dire quindi che i 365 giorni dell'anno sono come un nastro magnetico sul quale si registra giorno per giorno ciò che è buono o cattivo, ciò che è lieto o triste. Questo nastro magnetico rappresenta tutta la nostra vita durante l'anno.

Ora bisogna fare due cose. La prima è tendere verso una méta sublime: realizzare il Regno di Dio e la Sua Giustizia sulla terra, consacrando tutte le vostre forze e le vostre capacità alla realizzazione di quella méta. La seconda è essere sempre vigile e coscienti, al fine di osservare se vi avvicinate a quell’ideale oppure se ve ne allontanate. L’intelletto, il cuore e la volontà saranno quindi impegnati nella medesima direzione:l’intelletto è sempre perspicace, illuminato, attento, vigile e lucido; il cuore alimenta quell’alto ideale, lo desidera, lo ama ed è costantemente in comunicazione con esso; la volontà si mette al lavoro per servire il cuore e l'intelletto. In tali condizioni, qualunque siano gli ostacoli e le difficoltà, lo spirito dell’uomo trionfa sempre.

Se alcuni non riescono a raggiungere realizzazioni interiori, e nemmeno esteriori, ciò vuol dire che le tre potenze Intelletto, cuore e volontà sono disunite. E’ esattamente come in una famiglia: quando il padre parte in una direzione, la madre in un’altra e i figli in un’altra ancora, cosa succede? Quella famiglia si sgretola. Ebbene le stesse leggi esistono nella famiglia interiore:il padre, l'intelletto, la pensa a suo modo; la madre, il cuore, pure ma in maniera del tutto differente e la volontà, cioè i bambini, privi di direzione, commettono sciocchezze.

Fate una prova: rimettete ordine in voi stessi, nel vostro intelletto, nel vostro cuore, nella vostra volontà; unite questi tre fattori e dirigeteli verso una medesima méta: compiere la volontà di Dio. Vedrete come cambierà la vostra vita. Ciò non vuol dire che non sarete più scossi da uragani e da terremoti; no, fintanto che si vivrà sulla terra si riceveranno delle scosse, ma quelle passeranno velocemente e non lasceranno più tracce come in passato. La casa resisterà perché sarà fatta con materiali resistenti. Prima invece, alla minima scossa, tutto crollava.

I tre fattori sono di origine divina, ognuno di essi contiene dei tesori immensi, ed una volta uniti e collegati al Cielo, rimangono in comunicazione costante col Cielo. Indicando loro la stessa méta, le grandi realizzazioni saranno possibili. Quando l’intelletto mette le sue radici nel terreno del Cielo, la luce aumenta ed egli riceve in continuità delle ispirazioni e delle rivelazioni. Quando il cuore è in unione col Cielo dove ha la sua origine, esso beve l’elisir della vita immortale, beve l’amore ed è sempre in uno stato di meraviglia e di rapimento; così diviene vasto come l’universo. E la volontà pure, che viene costantemente sollecitata, unita al Cielo diventa talmente potente da abbattere tutti gli ostacoli."

(O. M. Aïvanhov)

Omraam Mikhaël Aïvanhov
Le porte interiori
meditazioni quotidiane
31 dicembre

Una volta che hai fatto un passo avanti nella fede, non guardare mai indietro e non cominciare a rimpiangere ciò che hai lasciato. Aspettati semplicemente un meraviglioso avvenire e osservalo realizzarsi. Lasciati alle spalle tutte le cose vecchie: sono finite. Sii grato per le lezioni apprese e per le esperienze vissute, che ti hanno aiutato a crescere e ti hanno permesso di acquisire una comprensione più profonda, ma non cercare mai di aggrapparti ad esse: ciò che ti aspetta è molto, ma molto più splendido di ciò che ti sei lasciato alle spalle. Se hai posto la tua vita sotto la Mia guida diretta, com'è possibile che qualcosa vada male?
Se quando hai compiuto un passo avanti ti chiedi se hai fatto bene, permetti ai dubbi e alle paure di entrare, di cominciare ad invaderti, finchè ti ritrovi curvo sotto il peso della tua decisione; perciò lasciati andare, liberati del passato ed avanza con il cuore colmo d'amore e di gratitudine.

[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori" - Amrita]

sabato 30 dicembre 2017


Le porte interiori
meditazioni quotidiane
30 dicembre 

Tu sei le Mie mani ed i Miei piedi. Devo lavorare dentro ed attraverso di te allo scopo di rivelare le Mie meraviglie e la Mia gloria. Devo servirMi di te per far discendere il Mio regno, per realizzare il nuovo cielo e la nuova terra. Finché non ti renderai conto che ho bisogno di te, continuerai a sentir parlare di questo nuovo cielo e di questa nuova terra meravigliosi, ma non li potrai contemplare, né viverli e vederli all'opera in te ed intorno a te. A cosa serve un sogno utopico? Deve venire realizzato, e ciò è possibile solo quando inizi a viverlo e smetti di parlarne. Se vedi una persona che sta affogando, non serve a molto gridarle dalla riva dei consigli: devi tuffarti in acqua e fare qualcosa per aiutarla. Perciò è molto utile leggere libri sulla maniera di creare il nuovo cielo e la nuova terra, o imparare cose a tale proposito. Se vuoi che esse si compiano, devi cominciare a viverle fin da adesso. 

[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori" - Amrita]

venerdì 29 dicembre 2017

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
29 dicembre
Apri il tuo cuore ed accetta tutti i Miei doni perfetti e buoni. Essi stanno aspettando te, ma molte anime non riescono a dischiudere il cuore e a tendere le mani per accettare il loro giusto retaggio; forse hanno paura di farlo, forse non se ne sentono degne, oppure più semplicemente non credono che esista, e dunque rifiutano ciò che aspetta solo di essere reclamato. Quando possiedi del denaro in banca, ma rifiuti di accettarne l'esistenza e di attingere a tale riserva a causa della tua incredulità, soffri della mancanza e devi far senza. Le Mie riserve sono così piene che traboccano e tutto ciò che possiedo è tuo. Ma devi fare qualcosa: devi reclamare ciò che ti appartiene. Non puoi vivere questa vita spirituale se non credi che essa ti appartenga e se non la reclami.
Il nuovo cielo e la nuova terra sono qui adesso.
[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori" - Amrita]

giovedì 28 dicembre 2017

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
28 dicembre 

Lascia che ci sia unità nella diversità. Osserva i molti sentieri che conducono tutti al centro, a Me, ognuno diverso eppure diretto come gli altri alla stessa meta. A mano a mano che essi si avvicinano al centro, maggiore è l'unità, finché essi diventano uno solo con Me e la diversità si trasforma in totale unità. Vedrai accadere questo sempre più spesso, nei grandi centri di luce sparsi per il mondo. A mano a mano che la situazione del mondo si fa più buia e peggiora, essi diventeranno sempre più luminosi, finché la luce inghiottirà le tenebre. E' bello avere un'immagine ingrandita di ciò che è in procinto di realizzarsi, ma è altrettanto importante sapere che tutto questo ha origine in te stesso. Renditi conto che quanto accade in ogni individuo si manifesta e si riflette sulla situazione mondiale: ecco perché la pace del cuore e della mente è così essenziale dentro di te, e perché l'armonia, la comprensione ed il profondo amore dovrebbero scorrere tra te e gli altri.

[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori" - Amrita]

mercoledì 27 dicembre 2017

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
27 dicembre 

Spesso dovrai andare avanti con la sola fede, incapace di capire le ragioni delle azioni che intraprendi; ma non esitare, quando sai intimamente che esse sono giuste. Devi aver fede per essere in grado di compiere passi nell'ignoto, perché potrebbero esserci molti influssi esterni a tirarti di qua e di là fino a ridurti in pezzi. E' qui che devi imparare a guardarti dentro e a sapere con assoluta certezza che ciò che fai è guidato da Me e verrà perfettamente portato a termine. Ci vogliono fede e coraggio per uscire dai ranghi e seguire questi profondi suggerimenti interiori, soprattutto quando l'azione che intraprendi sembra pura follia agli occhi degli altri. Ecco perché non puoi fare nulla senza fede e certezza interiori assolute. La scelta spetta sempre a te; perciò scegli e scegli bene, con la tua mano saldamente nella Mia.
Non verrò mai meno né ti abbandonerò mai, ma guiderò ogni tuo passo.

[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori" - Amrita]

martedì 26 dicembre 2017

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
26 dicembre

Che ti aspetti dalla vita? Ti aspetti il meglio, oppure sei una di quelle anime che temono sempre il peggio e che le cose vadano male? Se così è, ti meriti ciò che ti succede, poiché attiri su di te sia gli eventi che ami sia quelli che detesti e temi. Quando la tua coscienza è negativa, attiri su di te la negatività, come la calamita attira il ferro: ti ritroverai così in compagnia di anime simili a te, giacchè i simili si attraggono. Quando la tua è una coscienza d'amore, quando trabocchi delle gioie della vita e quando il tuo cuore è colmo di gratitudine per tutto e tutti, scoprirai di attirare quelle anime felici che irradiano amore e gioia ovunque esse vadano. La tua vita sarà colma di tutto ciò che di meglio essa può
offrire. Perchè non vedere il lato buono in ogni situazione?
Visualizza adesso il meglio che attiri su di te.

[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori" - Amrita]

lunedì 25 dicembre 2017


Meditazione per il mattino di Natale
Nella sacra stagione natalizia celebra la nascita del Cristo nella culla della tua coscienza. Senti nel tuo cuore ciò che di Lui è percepito in natura, nello spazio e nell’amore universale. Infrangi le limitazioni di casta, di colore, di razza, i pregiudizi religiosi e le inimicizie, perché la culla del tuo cuore si dilati tanto da contenere il Cristico amore per tutto il creato.
Ad ogni nuovo mattino di Natale della tua percezione interiore, confeziona preziosi pacchi di qualità divine e offrili a quelle anime amate che si riuniscono intorno all’albero di Natale del risveglio interiore (Cioè la spina dorsale con i suoi sei chakra, o centri di luce e d’energia vitale) per commemorare la Sua nascita in comprensione, verità e beatitudine.
Celebrando la nascita dell’onnisciente, onnipresente Coscienza Cristica nella gioiosa festività natalizia del tuo risveglio interiore, troverai l’ininterrotta felicità che hai sempre sognato.
Lascia che l’onnisciente Coscienza Cristica (In sanscrito Kutastha Chaitanya, la beata coscienza esistente in Tutta la creazione, che rimane eternamente immutata, la consapevolezza dello Spirito immanente in ogni atomo della creazione vibratoria.) ritorni sulla terra una seconda volta e nasca in te, così come si rese manifesta nella mente di Gesù.
Paramhansa Yogananda
Le porte interiori
meditazioni quotidiane
25 dicembre

Giorno dopo giorno, ti riempi e ti impregni sempre più della 
coscienza del Cristo. Sei in grado di camminare nella luce e di diventare tutt'uno con essa, finchè in te non vi saranno più tenebre; e quando tale processo si instaurerà riuscirai a portare più luce nel mondo. Devi renderti conto che tutto questo ha inizio in te. Comincia con il mettere ordine in casa tua, abbi fede e fiducia nelle tue capacità e poi fallo. E' quanto è racchiuso in te, che si riflette all'esterno: non si tratta di qualcosa per cui è necessario lottare, bensì di qualcosa che accade non appena glielo consenti e colmi il tuo cuore e la tua mente di amore e comprensione.
Questo elevato stato di coscienza è nell'aria stessa che respiri. Inspiralo profondamente e lascia che tutto il tuo essere se ne impregni. E' così grande che non puoi contenerlo; perciò espiralo e così facendo mantienilo in movimento ed in espansione.

[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori" - Amrita]


Buon Natale di Luce e Amore 💫💝🎄🕊️

domenica 24 dicembre 2017

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
24 dicembre 

La rapidità con la quale i cambiamenti possono avvenire ti sbalordirà. Sei stato preparato molto tempo fa a questi cambiamenti: in ogni epoca, giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno. Ho preparato pazientemente lo scenario nel quale avverranno tali cambiamenti: ti è stata data ogni opportunità per adeguarti e prepararti; dovresti perciò essere in grado di avanzare senza alcuna difficoltà. E' una questione di coscienza, bisogna essere capace di elevarla e di adeguarla a quanto avviene. Le anime che sono consapevoli della coscienza di Cristo si sentono ora attratte reciprocamente come il ferro verso la calamita: può accadere che esse non ne siano conscie al momento, ma lo saranno nei giorni a venire. E' questa coscienza che fa sì che sempre più anime si attraggano reciprocamente, affinchè tutti voi possiate diventare consapevoli del Cristo interiore e possiate rendere eternamente grazie per questa consapevolezza.

[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori" - Amrita]

meditazione per la vigilia di Natale

Meditazione per la vigilia di Natale

di Paramhansa Yogananda

Solleva gli occhi e raccogliti interiormente. Guarda la stella astrale della divina saggezza e lascia che i saggi pensieri che nascono in te seguano quella telescopica stella per poter contemplare il Cristo in ogni luogo.
Nel paese del Natale perenne, della gioiosa e onnipresente Coscienza Cristica, troverai Gesù, Krishna, i santi di tutte le religioni e i grandi Guru-Precettori in attesa di accoglierti con una divina infiorata di felicità senza fine.
Preparati all’avvento del Cristo bambino addobbando un albero di Natale interiore. Intorno a quest’albero sacro posa i tuoi doni di calma, indulgenza, nobiltà d’animo, disponibilità, affabilità, comprensione spirituale e devozione, ognuno foderato con l’involto d’oro della buona volontà e legato con il nastro d’argento della genuina sincerità.
Nel mattino di Natale del tuo risveglio spirituale, piaccia al Signore di svolgere i generosi doni delle primizie del tuo cuore, sigillati con le tue lacrime di gioia e legati coi nastri dell’eterna fedeltà a Lui.
Egli accetta in dono solo le sublimi qualità dell’anima. Accettandole ti avrà fatto il suo dono più grande: ti darà, cioè, in cambio, niente di meno che se stesso. Dandosi a te espanderà il tuo cuore quanto basta per poterlo contenere. Il tuo cuore pulserà allora con Cristo in tutte le cose. Gioisci di questa festività del Cristo che nasce nella tua mente, nella tua anima e in ogni atomo vivente.
Con la meditazione quotidiana preparerai la culla della tua coscienza ad accogliere l’infinito Cristo bambino. Ogni giorno sarà allora per te un vero Natale di divina comunione. Sarò anch’io, come Gesù, un figlio di Dio e riceverò pienamente il Signore nella mia coscienza, consacrata e ampliata dalla meditazione.

il Natale sei tu

"IL NATALE SEI TU"

di Neal Donald Walsch 
(l'autore di conversazioni con Dio)

***
La notte scorsa non riuscivo a dormire.
Sono rimasto sveglio dalle 2 alle 5,
perso in una delle mie Conversazioni con Dio.
"Dimmi del Natale", ho detto. "Di che cosa si tratta?"
E ho sentito, "Cosa vuoi dire, quando chiedi di che cosa si tratta?
Te l'ho già detto un milione di volte."
Così ho detto, "Dimmelo di nuovo. Penso che mi sia sfuggito."
E improvvisamente la mia testa si è riempita di una Carola Natalizia
una delle più felici e trionfanti melodie di Natale.
"Gioia al mondo", così iniziava la canzone. "il Signore è arrivato".
Ma non riuscivo a comprenderla. Continuavo a chiedermi,
cosa c'è di tanto gioioso nell'arrivo di qualcuno
che dovrà esserci signore?
Dio! Ho detto... non capisco proprio!
E Dio rispose. "Hai ragione. Non capisci."
Quindi Dio disse: "Ma per lo meno ti stai ponendo la questione.
E già questo è buona cosa. E' davvero difficile comprendere
qualcosa se sei convinto che non ci sia più nulla da chiedere al riguardo.
Non puoi avere una risposta se già pensi che hai già l'unica risposta
esistente."
"Bene, ma io non ho la risposta", ho ammesso.
"Allora, qual è la risposta?"
E Dio disse, "La risposta è che il Signore... che è arrivato...
non è un signore sopra di te, ma dentro di te."
Queste parole mi sono arrivate questa stamattina
alle 2:57, e le ho ascoltate nel mio cuore.
"Allora," ho azzardato, "il tempo del Natale non è solo
la celebrazione della nascita di un Bambino.
Noi intoneremo tutti un canto al Bambino questa notte,
e onoreremo il suo arrivo, perché ha portato la RIVELAZIONE
di una grande verità - e l'invito a VIVERLA davvero -
al mondo intero. E questo mi ha portato ondate di conforto e di gioia.
Ma questa è anche la celebrazione
della nascita del Cristo che è in ognuno di noi."
E Dio ha risposto dolcemente, "sì".
E allora mi sono chiesto che cosa avrebbero significato
tutte le canzoni, tutti i messaggi e tutti i sentimenti
riguardo al Natale alla luce di questa verità.
Se cioé il messaggio di questo tempo non è solo
di un essere benedetto, ma che tutti gli esseri sono benedetti.
Non riguarda qualcun ALTRO, ma riguarda NOI.
Riguarda ME.
Ma oh, accidenti, questo suona male.
Davvero sembra blasfemo.
Come potrebbe il Natale riguardare me?
Ecco un'altra di quelle idee maniacali sull'ego al centro di tutto!
E' sulla venuta del Signore! E' sul dono dei Magi!
Ma, il mio cuore insisteva, e se il regalo fossi io?
E se il Signore fosse venuto per essere IN me, non sopra di me?
Io so che posso trovare un posto per lui SOPRA di me,
ma posso trovargli un posto DENTRO di me?
E cosa comporterebbe questo per me?
Che cosa significherebbe per me essere
non solo una persona che è stata benedetta,
ma una persona benedetta?
E se pensassi anche a TE nello stesso modo?
Se vedessi anche TE come benedetto?
Mi comporterei in un modo diverso verso di te?
Mi piacerebbe pensare che sì, lo farei.
Mi piacerebbe pensare che sarei più gentile verso di te.
Più gentile nelle parole, più attento nelle azioni,
più compassionevole nei pensieri,
più onesto nei miei comportamenti,
più paziente e più generoso e...
e più conscio del miracolo che TU SEI.
E SE IO PENSASSI DI ESSERE UNA PERSONA BENEDETTA,
mi comporterei in modo diverso verso di me?
Penso di SI'. Penso che sarei più gentile con me.
Più gentile nelle parole, più attento nelle azioni.
Penso che sarei più compassionevole verso me stesso,
più paziente e più generoso e...
e più conscio del miracolo che IO SONO.
Ma è possibile che noi TUTTI siamo benedetti?
Ho chiesto questo nel pieno della notte,
e la risposta mi è giunta, semplice, formidabile: "Sì".
ECCO, ho sorriso... questo è il senso del Natale.
Che l'essenza di Cristo nasce in tutti noi.
Vive in tutti noi.
E' tutti noi.
Solo che non ce lo ricordiamo.
E così, il Natale è stato creato per ricordarcelo.
E così il Natale non è di una religione particolare,
ma di tutte le religioni.
Non è di una persona sola,
ma di tutte le persone.
Questa notte non ha nessuna importanza
che tu sia cristiano o musulmano,
indu o ebreo, battista o buddista.
O nulla di tutto ciò.
Quando tu fai nascere il signore dentro di te,
dai VITA a un miracolo, a una maestà, a una saggezza
e a un amore che può fluire da te a tutto il mondo,
e cambiare il mondo per sempre.
Non è questa la STORIA di NATALE?
E quando VIVIAMO questa storia come la NOSTRA storia,
non vedete che la nostra vita si rinnova,
e che ciò che è separato ritorna a essere uno?
Davvero.
Le nostre anime si ravvivano, i nostri cuori si riempiono.
E allora siamo NOI che portiamo... gioia al mondo.
Il dono del Natale siamo NOI,
pienamente espressi e pienamente realizzati.
Siamo NOI - disposti e pronti -
ad amare senza condizioni,
a dare senza restrizioni,
a condividere senza limiti,
a creare senza paura,
a celebrare noi stessi
senza vergogna o imbarazzo.
Siamo NOI,
che scegliamo di perdonare senza esitazione,
di aiutare senza che ci venga chiesto,
di buttarci lì dove perfino gli angeli temono di andare.
In verità, di aprire la strada agli angeli.
Ah, aprire la strada agli angeli.
Ecco perché siamo qui.
Ecco perché siamo qui sulla Terra.
Per essere degli araldi!
Evviva! L'araldo, cantano gli angeli.
Gloria al bambino appena nato.
In questo momento possiamo far nascere la sovranità
dentro di noi... la sovranità che noi SIAMO negli occhi di Dio.
Sapete, un giorno qualcuno disse...
se TU ti vedessi come DIO ti vede,
sorrideresti molto.
Bene, questo tempo prepara una notte di sorrisi.
Perché ora, se ci proviamo davvero,
possiamo quasi vederci come Dio vede noi.
Possiamo sentirlo.
Questo sentimento si chiama amore.
Il tuo amore per la vita, e tutti coloro
che tu ami in questa vita.
E l'amore di Dio per te.
Ora, la magia del Natale è che ci dà il permesso
di accogliere questo sentimento, di prendere questo amore,
e di dividerlo con tutti coloro di cui tocchiamo le vite.
Con gli amici, e con gli estranei.
Con coloro che sono d'accordo con noi,
e con quelli che non lo sono.
Con coloro che sembrano e agiscono come noi,
e con quelli che non lo fanno.
In questo tempo siamo invitati a sentire questo amore,
e ad assegnargli un posto fisso nel nostro cuore.
Per essere una fonte di vita sulla terra,
e di buona volontà verso le donne e gli uomini, in ogni luogo.
Siamo invitati ad andare per la Terra non solo
come chi sia stato benedetto, ma come chi è benedetto.
Nel modo del Signore.
Perché è questo che siamo.
Siamo i signori del nostro regno interiore,
e perciò, anche di quello esteriore.
Una volta compreso questo, tutto cambia.
Cominciamo a vivere il mondo,
e a influenzare il mondo,
in un modo nuovo.
Questo è l'invito del Natale.
E se accettiamo questo invito, porteremo gioia al mondo.
E il paradiso, e la natura, canteranno.
***

sabato 23 dicembre 2017

ATMOSFERA DI NATALE RUDOLF STEINER

ATMOSFERA DI NATALE

Dobbiamo confrontare il periodo del solstizio d’inverno come quello respiratorio della Terra simile alla fase della nostra respirazione polmonare in cui abbiamo inspirato, quando in noi abbiamo l’aria inspirata e la elaboriamo, quando cioè tratteniamo il respiro. Nello stesso modo la Terra ha in sé le forze rispetto alla quali parlo qui di inspirazione ed espirazione. Fino alla fine di Dicembre essa trattiene quelle forze. Dobbiamo sempre pensare la respirazione della Terra in modo che in una parte della Terra vi sia l’espirazione, e nella parte opposta l’inspirazione. Possiamo dire che in questo periodo dell’anno la Terra ha in sé la propria componente animica. Ha tratto del tutto in sé la propria parte animica, perché le forze di cui parlo sono appunto l’elemento animico della Terra. Alla fine di Dicembre la Terra ha dunque del tutto in sé il proprio elemento animico.

Lo ha del tutto assorbito, così come l’aria è in noi dopo che l’abbiamo inspirata. E’ il periodo nel quale giustamente viene posta la nascita di Gesù, perché la Terra è, per così dire, nell’intimo possesso di tutte le proprie forze animiche. Poiché Gesù nasce in questo periodo, egli viene generato da auna forza che ha in sé tutta la componente animica della Terra. Al tempo del Mistero del Golgota, gli iniziati ancora degni della antica iniziazione collegavano un profondo significato alla convinzione secondo cui la nascita di Gesù sarebbe avvenuta nel periodo di inspirazione della Terra, quando la Terra trattiene il proprio respiro. Quegli iniziati cominciarono a comprendere l’interiore significato di quell’evento terreno dell’ultimo terzo di Dicembre che ora chiamiamo natalizio. Si dicevano: ora tutto deve riferirsi al Sole. Però il Sole può esercitare la sua forza sulla Terra solo quando essa ha espirato le sue forze. Intorno al Natale invece essa le ha inspirate, trattiene in sé il respiro. Gesù nasce nel periodo in cui, per così dire, la Terra non parla al Cielo, in cui la Terra si è del tutto ritirata in se stessa. Gesù nasce così in un periodo in cui la Terra si muove nello spazio cosmico trattenendo il proprio respiro, in modo che questo possa essere compenetrato dalla forza e dalla luce del Sole. In un certo senso, la Terra in questo periodo non offre il proprio elemento animico al cosmo, ma lo trattiene, lo coltiva in sé. Gesù nasce sulla Terra in un periodo in cui essa è sola con se stessa rispetto al cosmo. Cogliamo il sentimento cosmico che sta alla base di tutto ciò.


Durante l’espirazione estiva la Terra viene arimanizzata. Guai se la nascita di Gesù cadesse durante l’arimanizzazione della Terra! Prima che il corso dell’anno sia di nuovo compiuto e arrivi Dicembre, in cui rinasce l’impulso del Cristo nella terra compenetrata di anima, le forze spirituali devono purificarla dal drago, dalle forze arimaniche. La forza di Michele, la forza che purifica, che vince il malefico influsso arimanico, si deve unire con il respiro della Terra che fluisce da settembre a dicembre, affinché possa avvicinarsi la festa natalizia e svolgersi giustamente la nascita dell’impulso del Cristo, che poi maturerà sino all’inizio dell’espirazione, sino al tempo pasquale.
Tutta la scienza esoterica da sempre riconosce l’essenzialità della Terra nel periodo del solstizio invernale, nel periodo del Natale, come qualcosa di nascosto, come qualcosa che non può essere visto con le normali forze conoscitive umane, come qualcosa che rientra nel campo dei misteri esoterici. In tutti i tempi più antichi, in cui anche vi era qualcosa simile alle nostre attuali festività natalizie, si stimava che quel che avveniva nella Terra nel periodo natalizio poteva venir compreso soltanto con l’iniziazione alla conoscenza dei misteri, ai misteri ctonici come si chiamavano ancora in Grecia. Con questa iniziazione alla conoscenza dei misteri, l’uomo per così dire si estraniava talmente dall’atmosfera della Terra nella quale viveva con la propria coscienza usuale, che si immergeva in qualcosa in cui non poteva fisicamente immergersi; si immergeva nella sfera animico-spirituale, e così apprendeva che cosa la Terra diviene il pieno inverno, quando assorbe il proprio elemento animico-spirituale.

Con l’iniziazione a quei misteri l’uomo apprendeva che nel solstizio d’inverno la Terra è specialmente sensibile per essere compenetrata dalle forze della Luna. Il fatto che l’ interno della Terra fosse specialmente recettivo all’attività delle forze lunari indicava come in quel periodo soprattutto le piante fossero compenetrate di forze salutari, come in quel periodo la Terra facesse qualcosa di totalmente diverso non solo per il mondo vegetale ma anche per quello degli animali inferiori. La discesa nelle profondità della Terra si collegava anche a qualcosa che era sentito come un pericolo per l’essere umano. All’incirca ci si diceva: se veramente si guarda con amore ciò che come forza lunare vive nella Terra nel tempo natalizio, colmando di ciò la propria coscienza, si arriva a una specie di stato di coscienza nel quale si deve essere interiormente molto forti per far fronte all’urto delle potenze arimaniche che giungono da ogni lato, e che appunto vivono nella Terra avendo accolto l’attività delle forze lunari. Ciò che permetteva all’uomo di sopportare la durata dell’esistenza terrena, era visibile solo nelle forze che egli sviluppava nel proprio elemento animico-spirituale per vincere la resistenza delle forze avverse.

L’inconscio emergere dell’uomo entro le forze arimaniche al tempo dell’inverno e fino alla loro salita in primavera, quel mondo in cui emergevano le forze dell’uomo circondate dalle potenze arimaniche, era nei tempi più antichi chiamato inferno. L’azione degli déi nel periodo precedente la discesa del Cristo sulla Terra aveva il suo limite alle porte dell’inferno. Gli esseri divino-spirituali sentivano quel mondo come un mondo contrapposto; lo vedevano salire dalla Terra e lo sentivano come un mondo oltremodo difficile; erano però in contatto con quel mondo solo indirettamente attraverso gli uomini, lo potevano per così dire solo osservare. Poiché il Cristo era disceso sulla Terra ed era lui stesso diventato uomo, poteva ora discendere nel regno delle forze arimaniche e vincerle, cosa che appunto negli articoli di fede viene espressa con la discesa all’inferno. Il Cristo si era così unito con l’umanità da scendere nell’inferno cui l’umanità è esposta. Durante l’inverno e la primavera Egli potè conquistare per gli uomini ciò che dalle regioni extraterrene agisce dal tempo di Giovanni fino all’autunno.

Il Natale chiama San Giovanni, San Giovanni chiama il Natale. L’uomo si irrigidirebbe sotto le potenze arimaniche, se non potesse esporsi alle liberanti potenze luciferiche che danno di nuovo ali al pensiero, affinché non irrigidisca, ma possa di nuovo disgelarsi sotto l’azione della luce.
Durante l’inverno gli esseri elementari sono inseriti nell’anima della Terra e si individualizzano, si destano a coscienza, mentre in estate dormono del tutto. Ricominciano a individualizzarsi, e li si vedono già chiaramente come esseri particolari durante l’inspirazione della Terra al tempo di Michele, alla fine di settembre. L’uomo ha bisogno di questi esseri elementari: non ne è cosciente, ma ha bisogno di unirsi a loro per poter preparare il proprio avvenire. Potrebbe unirsi a loro se attorno a una festività che cadesse alla fine di settembre, con una speciale interiore vivacità sentisse come la natura si modifichi proprio verso l’autunno; se potesse sentire come la vita animale e vegetale si ritiri, come certi animali si apprestino a cercare l’inverno un luogo protetto, come le foglie delle piante arrivino ai loro colori autunnali, come tutta la natura appassisca.

Certo la primavera è bella, e sentirne la bellezza, la vita che cresce e sboccia è una bella prerogativa dell’anima umana. Anche però poter sentire, quando le foglie sbiadiscono, come esse assumano il loro colore autunnale, poter sentire, quando gli animali si rintanano, come nella sfera sensibile che deperisce sorga l’elemento animico-spirituale scintillante e splendente, come con l’ingiallire delle foglie vi sia un tramonto della vita germogliante e crescente, e che tutto ingiallisce affinché lo spirito possa vivere, poter sentire come nella caduta delle foglie vi sia il salire dello spirito, come il salire dello spirito sia la contromanifestazione dello spegnersi della sfera dei sensi: questa è la sensazione che dovrebbe animare lo spirito umano nel periodo autunnale. Allora esso si prepara nel modo giusto al periodo natalizio.


Gli antichi sapienti collegarono la Festa del Natale al periodo in cui la Terra è spiritualizzata al massimo, il Redentore poteva collegarsi soltanto con una Terra che avesse accolto nel proprio grembo l’intera spiritualità. Il Cristo penetra e scintilla dalla Terra nel periodo del Natale, scintillando da ogni anima umana, che anche se debolmente dotata di sensibilità, sente tale scintillio in forma di calore, di trasporto, di bontà, di amore per gli altri. E’ questo il Mistero del Natale, il fenomeno cosmico della Unione del Cristo con la Terra è contemporaneamente ricordato e rinnovato in maniera vivente proprio al tempo in cui la Terra per così dire muore e muore la potenza dei sensi. Anche così la Terra muore nel Cristo, a parità di ogni uomo, in attesa della Resurrezione.


Nei tempi antichi, come a poco a poco in autunno aumentava la conoscenza della natura, così nel profondo inverno gli uomini sentivano la tentazione dell’inferno, la tentazione da parte del male. Era appunto il tempo in cui l’essere umano doveva sviluppare ciò che in lui comunque si associa secondo natura: la scaltrezza,la furbizia, l’astuzia, facoltà tutte tese a ciò che è vantaggioso e che lui doveva dominare con la temperanza. Era appunto il tempo in cui l’uomo non doveva sviluppare il senso aperto alla saggezza che gli era richiesta, secondo l’antica saggezza dei misteri, nel periodo dell’illuminazione, durante l’estate. Proprio nel periodo in cui il male si manifestava nel modo indicato. egli poteva sentire la resistenza al male nel modo adeguato: doveva divenire temperato. Soprattutto ora, dopo il passaggio dall’illuminazione dell’estate alla conoscenza in autunno, dalla conoscenza dello spirito alla conoscenza della natura, doveva passare dalla conoscenza della natura alla contemplazione del male. Così lo si comprendeva, e ai discepoli dei misteri, ai quali i maestri avevano dato la direttiva per la piena estate: “Ricevi la luce” e per l’autunno “Guarda intorno a te”, per il profondo inverno suggerivano “Guardati dal male”.


Quello di cui abbiamo bisogno non è uno spirito astratto da un lato, e una natura priva di spirito dall’altro, ma una natura spiritualizzata e uno spirito naturalmente capace di dare forma,i quali sono un’unità e potranno anche intessere di nuovo in un tutt’uno religione, scienza ed arte.
Dobbiamo dare alle festività il carattere del ricordo, come si accenna alle monumentali parole del Cristo: “Fate questo in memoria di me”. Questo è il pensiero delle festività rivolto al lato del ricordo. Così come l’altro aspetto nell’impulso del Cristo deve continuare a operare in modo vivente, e non rimanere un’espressione morta alla quale solo si rivolga lo sguardo, anche questo pensiero deve di continuo agire creando sentimenti e nuovi pensieri; va compreso che le festività devono rimanere, anche se gli uomini si modificano, e che perciò devono anch’esse passare attraverso delle metamorfosi.


Il Natale deve riportare al centro della vita dell’uomo l’importanza del calore dell’anima dato da un puro sentimento. Nella vita animica umana distinguiamo il pensare, il sentire, il volere, e per il sentire parliamo dell’anima umana. Troviamo che il nostro pensare sia freddo, asciutto, scarno, sentiamo di logorarci spiritualmente, se i pensieri vivono in forma astratta della nostra anima, se non siamo in grado di compenetrarli col calore, con l’entusiasmo del sentimento. Possiamo considerare pieno di sentimento un uomo soltanto se attraverso i suoi pensieri, mentre ce li esterna, ci viene incontro un po’ del calore della sua anima. Possiamo veramente avvicinarci a qualcuno soltanto se si comporta nei nostri confronti e nei confronti del mondo, non solo in modo debito e corretto, ma se fluisce qualcosa nelle sue azioni, se dall’entusiasmo del suo cuore fluisce il calore, l’amore per la natura, per ogni essere.

L’anima umana risiede così in un certo qual modo al centro della vita animica. Dato che in questo periodo l’uomo affronta il suo eremitaggio cosmico, il pensiero vuole calcoli esatti dell’universo, gode forse della puntigliosità dei calcoli, ma appunto non percepisce come ciò sia in fondo lontano dal pulsare caldo della vita. Qualcuno può essere forse essere soddisfatto di un agire corretto e doveroso, senza sentire veramente come la vita, in questo agire scarno, sia solo una mezza vita. Le due cose non si avvicinano del tutto all’anima umana. Ma ciò che sta tra pensare e volere e che afferra l’anima umana, si avvicina già moltissimo all’intero essere umano. Ci inganniamo, se crediamo a volte che anche ciò che deve veramente riscaldare, elevare, entusiasmare l’anima possa oggi raffreddare alcuni, data la loro particolare disposizione. Se poi il singolo lo potesse sopportare animicamente, e raffredando la propria anima si costringesse a essere privo di sentimento, consumerebbe in una forma qualsiasi l’intero suo essere, lo consumerebbe fin nell’organizzazione fisica, nella salute, si ammalerebbe.

Molte delle manifestazioni di decadenza che compaiono nel nostro tempo di pendono in fondo proprio dalla mancanza di sentimenti a cui molti si sono rassegnati. Chi cresce semplicemente nella civiltà attuale guarda le cose del mondo esterno, le percepisce, se ne fa pensieri astratti: prova forse viva gioia, viva soddisfazione per il fiore grazioso, per la pianta maestosa, facendosene persino una imagine interiore, se ha fantasia. Solo, non ha idea di quale sia il rapporto più profondo di lui stesso con il mondo delle piante, tanto per sceglierne uno. Per una concezione spirituale certamente non basta che si parli di spirito, di spirito ed ancora di spirito; è necessario diventare coscienti dei rapporti veramente spirituali che abbiamo con le cose intorno a noi. In ogni pianta vi è infatti come incantato un essere spirituale elementare.

In fondo, guarda in modo giusto la pianta soltanto chi si dice che essa, in tutta la sua bellezza, è il rivestimento di un essere spirituale che vi è incantato. Certo, un essere relativamente insignificante, nel grande nesso cosmico, ma che ha un rapporto profondo con l’uomo. Il primo occhio umano che guarda un giglio determina che esso venga liberato dall’incantesimo da occhi umani. E’ un rapporto che il giglio instaura con l’uomo al momento in cui questi getta uno sguardo su di esso. Questo esseri elementari sono ovunque intorno a noi, e in effetti ci fanno la richiesta di non guardare i fiori tanto in astratto, di non farsene solo immagini astratte, ma di avere cuore, sentimento per l’essere animico spirituale che vive nei fiori e che vuole da noi venir liberato dall’incantesimo.

L’esistenza umana dovrebbe in effetti essere una continua redenzione degli spiriti elementari incantati nei minerali, nelle piante, negli animali.Quando poi i fiori appassiscono in autunno, si dovrà sentirà di essere riusciti a contribuire affinché il mondo possa procedere nuovamente un poco alla sua spiritualità e che con il fiore che appassisce e reclina, con il fiore che si trasforma nel seme, che indurisce e avvizzisce, un essere elementare sguscia dalla pianta. Nella misura in cui ci saremo compenetrati di forte energia micheliana, saremo noi a condurre l’essere elementare verso l’alto, alla spiritualità cui aspira.


Il Natale è quindi anche la Festa della Liberazione dai vincoli della materia, la Festa dello Spirito Liberato, che si riconosce in attesa della Resurrezione, e porta a coscienza la Sua vera essenza, dopo la prigionia e l’incantesimo vincolante della carne. Al pari dei fiori, in ogni essere umano l’anima è incantata nel corpo, aspirando alla liberazione e alla elevazione nello Spirito.
RUDOLF STEINER

CONDIVISO DA http://www.fratellanzadiluce.com/2012/12/rudolf-steiner-il-natale.html
Messaggio natalizio di Paramhansa Yogananda

(tratto da il Divino Romanzo)

Buon Natale a tutti. Vi auguro il Natale più bello della vostra vita,
e so che nel vostro cuore anche voi mi inviate lo stesso amorevole
augurio. Oggi concentriamoci soprattutto sul Cristo e sul suo amore.
Nel Cristo coesistono due nature: il Cristo uomo e il Cristo Spirito
nell'uomo. È molto più importante adorare il Cristo nello Spirito che
celebrare la sua nascita sul piano sociale. Cristo deve nascere in noi
come Spirito. Deve nascere nuovamente nella nostra coscienza: questa è la 'seconda venuta' del Cristo. Offendiamo il Cristo se celebriamo la sua nascita soltanto con feste e regali. Questo aspetto dei festeggiamenti è giusto, ma la mancanza di una profonda e sincera comunione con lo Spirito del Cristo nel periodo natalizio è una grave omissione nella pratica religiosa del cristiano.

Ecco perché ancora una volta vi ricordo di celebrare il Natale
spirituale il 24 dicembre, meditando per molte ore e poi, il 25,
festeggiatelo in compagnia dei vostri cari.

…Gesù ha detto: "La messe è abbondante, ma gli operai sono pochi". La grazia della presenza di Dio e di Cristo è a disposizione di chiunque farà lo sforzo di comunicare con loro nella profonda meditazione.

Dovunque siate, fate di tutto per celebrare prima il Natale
spirituale, e poi dedicatevi ai festeggiamenti tradizionali. Dovete
sempre osservare queste due ricorrenze, e vedrete allora quale grande risveglio spirituale si determinerà in voi.

Se nel periodo natalizio farete di tutto per comunicare con Dio, con Cristo e i grandi maestri, vi preparerete a vivere nel modo giusto l'anno che sta per iniziare. E questo è un modo meraviglioso per cominciare l'anno nuovo.

Ogni giorno dovete fare uno sforzo spirituale maggiore, perché soltanto voi potete liberare voi stessi. Nessun altro può farlo al vostro posto.
Le porte interiori
meditazioni quotidiane
23 dicembre

Dammi l'opportunità di lavorare dentro ed attraverso di te allo scopo di realizzare le Mie meraviglie e la Mia gloria. Abbi sempre davanti la visione del Mio infinito amore, della Mia illimitata abbondanza, delle Mie meraviglie e della Mia gloria. Conserva la visione del nuovo cielo e della nuova terra, della Mia volontà che si compie, della pace e dell'armonia in Terra e della buona volontà verso ognuno.
Conserva la visione delle vaste città di luce che sorgono ovunque nel mondo e nelle quali la pace e l'amore regnano supremi. Non perdere mai e poi mai la visione, poichè mantenendola saldamente e chiaramente ancorata in te, contribuisci a farla discendere dal piano eterico, e puoi contemplare insieme a tutti gli altri il compiersi sul piano terrestre di queste meraviglie. Più la visione è chiara, tanto più rapidamente essa si manifesterà. Rendi eternamente grazie del fatto che i tuoi occhi siano stati aperti e che tu sappia ora che fare. Adesso vai, fallo e smetti di pensarci su!

[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori" - Amrita]

venerdì 22 dicembre 2017

Le porte interiori
meditazioni quotidiane
22 dicembre 

"Riceverai nella misura in cui avrai donato". Queste non sono solo parole: sono la legge. Se vivi e le metti in pratica, vedrai che in maniera meravigliosa esse si concretizzeranno. Quando comincerai a dare, scoprirai di ricevere sempre più. Non aver paura, non tenere nulla per te; semplicemente, dai e continua a dare. Un cuore aperto e generoso attira a sé solo il meglio. Fai in modo che il tuo cuore sia aperto e disponibile, in modo da non trattenere nulla, e lascia che in esso alberghi sempre lo spirito del dono. Guarda ciò che hai da dare e poi dallo, senza curarti di cosa sia, poiché ogni dono offerto contribuisce al completamento del tutto.
Non aspettarti che qualcun altro venga a ritirare i tuoi doni, ma dona volontariamente ciò che possiedi: così facendo, scoprirai che esso si inserisce nel tutto, così come l'elemento di un mosaico messo al posto giusto completa l'immagine.

[da: "Eileen Caddy - Le porte interiori" - Amrita]

giovedì 21 dicembre 2017

LA FESTA DEL SOLSTIZIO D'INVERNO - 21 DICEMBRE - YULE

LA FESTA DEL SOLSTIZIO D'INVERNO - 21 DICEMBRE - YULE

Il Solstizio d'Inverno è il passaggio dalle Tenebre alla Luce, è da questo giorno che il sole resta progressivamente sempre più a lungo nel cielo allungando così le nostre giornate. Questa è una festa di luce, dai profondi messaggi iniziatici ed esoterici legati al risveglio interiore. Si passa dallo stadio alchemico della NIGREDO per raggiungere l'oro filosofico. Questo è l'inizio della fase "SOLVE ET COAGULA" morte e rinascita, purificazione ed elevazione. Le porte Solstiziali sono controllate dai due Giovanni; il Battista al solstizio estivo e l'Evangelista a quello invernale. Il solstizio stesso è chiamato "la porta", un tempo custodita dal guardiano Giano Bifronte (con l'avvento del cristianesimo il romano Giano dai due volti ha ceduto il passo ai due Giovanni) che sono il simbolo di una contemporanea esistenza di due dimensioni, che durante i solstizi si congiungono. Le porte sono aperte ed è permesso il varco; è il tempo della morte simbolica dell'adepto che si avvicina al rito iniziatico.

Rituale del solstizio d’inverno - Yule

Creiamo un cerchio simbolico per infodere sul mondo le benedizioni della festa di Yule, una notte magica e potente… il solstizio d'inverno, la rinascita della vita e della luce solare!
È una notte speciale Siate felici!!!

Occorrono:
Candele: rossa-verde-rossa, dorate
Incenso: può essere di pimento, pino o spezie.
Erbe: alloro, cedro, cannella, incenso, vischio, mirra, ginepro e rosmarino, camomilla, zenzero, salvia e cannella, alloro, bacche di alloro, camomilla, incenso, rosmarino e salvia;
Pietre: cristallo di quarzo, avventurina azzurra, smeraldo, diaspro rosso, granato, rubino e zaffiro
Decorazioni : Lungo il cerchio si possono disporre i sempreverdi, pino, rosmarino, pigne, alloro, ginepro, agrifoglio, vischio, cedro, edera. Ghirlande circolari possono essere appese alla porta
Simboli: Albero di Yule, ghirlande circolari a rappresentare la ruota dell’anno.
Cominciate il vostro rito dopo il crepuscolo,
accendete candele alla luna e al sole,
lo scopo magico su cui concentrarsi e' il dare inizio ai progetti ai sogni e alla manifestazione dei vostri ideali più alti.
Procurate:
un quaderno nuovo
penne nuove (che benedirete e consacrerete nel nome della prosperità)
oro e argento (vanno bene gioielli, pagliuzze, colori...)
verbena per la chiarezza mentale
cannella per far tutto avverare
candele oro e argento
aprite il cerchio e pregate per la purificazione del mondo
richiamate a voi vicini gli angeli custodi
meditate qualche attimo concentratevi sul vostro sogno e aprite il quaderno
sul quale richiamerete il potere della creazione prospera e vera accendete le candele e l'incenso che preferite
formula
viene a me luce di sole
luce di mente che prospera valente.
viene a me di luce di luna
il grande potere e la grande fortuna.
su queste pagine
io sono a fissare il potere del dire, del fare e ottenere
( scrivete il vostro obiettivo).
spargete sul quaderno le erbe e i metalli pregiati.
osservate l'elevarsi dell'energia
chiamate prosperità
chiamate gioia
chiamate successo
chiamate ciò che desiderate
siate felici e siatelo adesso!
lasciate bruciare le candele sempre in luoghi sicuri
e rilassatevi con un po' di musica...
il cerchio congedatelo alla fine della candela e indossate i metalli
e dedicate attenzione e riflessione al vostro progetto
e man mano scrivete le nuove idee sul quaderno sempre con le penne nuove!

liberamente tratto dal sito “Il sentiero di Alchimilla” di Michela Chiarelli

https://nonsoloangeli1.blogspot.it/2016/12/la-festa-del-solstizio-dinverno-21.html?spref=fb

IL SIGNIFICATO DEL NATALE


IL SIGNIFICATO DEL NATALE 

Da UN CORSO IN MIRACOLI

Nulla di ciò che è reale può essere minacciato
Nulla di irreale esiste
In questo si trova la pace di Dio.

Il tempo della rinascita

Né il tempo né le stagioni significano niente nell’eternità. Ma ecco la funzione dello Spirito Santo di usarle entrambe, anche se non come le usa l’ego.
Questa è la stagione in cui si celebra la mia nascita nel mondo.
Tuttavia non sai come farlo.
Permetti che lo Spirito Santo te lo insegni, e permettimi di celebrare la tua nascita attraverso di Lui.
Il solo dono che posso accettare da te è il dono che io ti ho dato.
Liberami mentre scelgo la tua liberazione.
Celebriamo insieme il tempo di Cristo, perché non ha significato se siamo separati.

L’istante santo è veramente il tempo di Cristo.
Perché in questo istante liberatorio nessuna colpa è posta sul Figlio di Dio, e il suo potere illimitato gli è così restituito.
Quale altro dono puoi offrirmi quando scelgo di offrirti solo questo?
E vedere me è vedermi in ognuno, e offrire a ciascuno il dono che mi offri.
…..
Sono nato per dare unicamente il dono dell’Unione. Dammelo così che tu possa averlo. 
Il tempo di Cristo è il tempo designato al dono della libertà, offerto a tutti.
E accettandolo, lo offri a tutti. 
E’ in tuo potere rendere santa questa stagione, perché è in tuo potere fare sì che il tempo di Cristo sia ora.
E’ possibile fare tutto questo immediatamente poiché non è necessario che un cambiamento di percezione, perché non hai fatto che un solo errore.
Sembrano essere molti, ma è sempre lo stesso. Perché sebbene l’ego assuma molte forme, è sempre la stessa idea.
Ciò che non è amore è sempre paura, e nient’altro.
….
Quando sarai disposto a considerare le tue paure non come separate ma come manifestazioni differenti della stessa idea, un’idea che non vuoi, scompariranno.

L’idea è semplicemente questa: credi sia possibile ospitare l’ego o essere ostaggio di Dio.
Questa è la scelta che pensi di avere, e la decisione che pensi di dover prendere. Non vedi alternative perché non riesci ad accettare il fatto che il sacrificio non porta a niente.
La tua confusione tra sacrificio e amore è così profonda che non puoi concepire amore senza sacrificio, mentre è questo che devi vedere: il sacrificio è attacco, non amore.
Se accetterai questa sola idea, la tua paura dell’amore svanirà.
Perché se c’è sacrificio qualcuno deve pagare e qualcuno ottenere. E la sola domanda che rimane è: quant’è il prezzo e per ottenere cosa.

Devi scegliere tra libertà totale e totale schiavitù perché non ci sono alternative, hai tentato molti compromessi nel tentativo di evitare di riconoscere la sola decisione che devi prendere. E tuttavia sarà il riconoscimento della decisione, così com’è, a rendere la decisione così facile.
Essendo di Dio, la salvezza è semplice quindi molto facile da comprendere. In te ci sono sia la domanda che la risposta: la richiesta di sacrificio e la pace di Dio.

Il Natale come fine del sacrificio

Non aver paura di riconoscere che l'intera idea del sacrificio è solamente una tua invenzione. 
E non cercare sicurezza cercando di proteggerti da dove non c'è.
I tuoi fratelli e tuo Padre sono diventati temibili per te. 
E tu vorresti contrattare con loro per avere alcune relazioni speciali, nelle quali pensi di vedere alcuni pezzetti di sicurezza. 
Non cercare più di tenere separati i tuoi pensieri e il Pensiero che ti è stato dato. 
Quando questi vengono uniti e percepiti dove sono, la scelta tra essi non è niente più di un dolce risveglio, tanto semplice come aprire gli occhi alla luce del giorno quando non hai più bisogno di dormire. 

Il segno del Natale è una stella, una luce nell'oscurità. 
Non vederla fuori di te, ma splendente nel Cielo interiore, e accettala come segno che il tempo di Cristo è venuto. 
Egli viene senza esigere nulla. 
Non chiede alcun sacrificio, di niente e di nessuno. 
Alla Sua Presenza l'intera idea di sacrificio perde ogni significato. 
Perché Egli è Colui Che ospita Dio. 
E tu non devi far altro che invitare Colui Che è già lì, riconoscendo che il Suo Ospite è Uno, e nessun pensiero estraneo alla Sua Unità può dimora¬re lì con Lui. 
L' amore deve essere totale per darGli il benvenuto, perché la Presenza della santità crea la santità che la circonda. 
Nessuna paura può toccare l'Ospite Che culla Dio nel tempo di Cristo, perché l'Ospite è santo come la perfetta Innocenza che Egli protegge e il Cui potere Lo protegge.

Questo Natale dai allo Spirito Santo tutto ciò che ti ferisce. 

Permettiti di essere completamente guarito così che ti possa unire a Lui nella guarigione, e celebriamo insieme la nostra liberazione liberando tutti con noi. 
Non lasciarti nulla alle spalle, perché la liberazione è totale e quando l'avrai accettata con me la darai con me. 
Ogni dolore, sacrificio e piccolezza scompariranno nella nostra relazione, che è innocente come la relazione con nostro Padre, e altrettanto potente.
Il dolore verrà portato a noi e scomparirà in nostra presenza, e senza dolore non può esserci sacrificio. 
E senza sacrifico, lì deve esserci l'amore. 

Tu, che credi che il sacrificio sia amore, devi imparare che il sacrificio è separazione dall'amore. Perché è certo che il sacrificio porta la colpa come l'amore porta la pace. 
La colpa è la condizione del sacrificio, come la pace è la condizione della consapevolezza della tua relazione con Dio. 
Attraverso la colpa escludi tuo Padre e i tuoi fratelli da te. 
Attraverso la pace li inviti a tornare, rendendoti conto che essi sono dove il tuo invito offre loro di essere. 
Ciò che escludi da te stesso sembra far paura, perché gli conferisci paura e cerchi di gettarlo via, nonostante sia parte di te. 
Chi può percepire una parte di se stesso come odiosa e vivere in pace dentro di sè? 
E chi può cercare di risolvere il "conflitto" tra Cielo e inferno dentro di sé buttando fuori il Cielo e dandogli gli attributi dell'inferno, senza sentirsi solo e incompleto?

Finché percepirai il corpo come tua realtà, ti percepirai solo e deprivato. 
E ti percepirai anche come la vittima del sacrificio, giustificato nel sacrificio degli altri. 
Perché chi può gettare via il Cielo e il suo Creatore senza un senso di sacrificio e di perdita? 
E chi può subire sacrificio e perdita senza cercare di ristabilirsi? 
Tuttavia come puoi compiere ciò da solo, quando ciò su cui si basano i tuoi tentativi è il credere nella realtà della privazione? 
La privazione genera attacco, essendo la credenza che l'attacco sia giustificato. 
Finché manterrai la privazione, l'attacco diventerà salvezza e il sacrificio amore.

Così avviene, che in tutta la tua ricerca di amore, cerchi il sacrificio e lo trovi. 
Tuttavia non trovi l'amore. 
È impossibile negare cos'è l'amore e pur tuttavia riconoscerlo. 
Il significato dell'amore sta in ciò che hai gettato fuori di te, e non ha significato separato da te. 
È ciò che preferisci mantenere che non ha significato, mentre tutto ciò che vuoi tenere lontano ha in sé tutto il significato dell'universo, e tiene insieme l'universo nel suo significato. 
Se l'universo non fosse unito in te, sarebbe separato da Dio, ed essere senza di Lui è essere senza significato. 

Nell'istante santo la condizione dell'amore è soddisfatta, perché le menti sono unite senza l'interferenza del corpo, e dove c'è comunicazione c'è pace. 
Il Principe della Pace è nato per ristabilire la condizione dell'amore insegnando che la comunicazione rimane ininterrotta anche se il corpo viene distrutto, a condizione che tu non veda il corpo come mezzo necessario alla comunicazione. 
E se capirai questa lezione, ti renderai conto che sacrificare il corpo è sacrificare il nulla, e che la comunicazione, che deve essere della mente, non può essere sacrificata. 
Dov'é dunque, il sacrificio? 
La lezione per insegnare la quale sono nato, e che voglio ancora insegnare a tutti i miei fratelli, è che il sacrificio non è in alcun luogo e che l'amore è ovunque. 
Perché la comunicazione abbraccia ogni cosa e, nella pace che ristabilisce, l'amore viene da sé.

Non permettere alla disperazione di oscurare la gioia del Natale, perché il tempo di Cristo non ha significato separato dalla gioia. 
Uniamoci nel celebrare la pace non chiedendo sacrificio a nessuno, perché così mi offri l'amore che io ti offro. 
Cosa può essere più gioioso che percepire che non siamo privati di nulla? 
Tale è il messaggio del tempo di Cristo, che ti do così che tu possa darlo e restituirlo al Padre, Che lo ha dato a me. 
Perché nel tempo di Cristo la comunicazione si ristabilisce ed Egli si unisce a noi nella celebrazione della creazione di Suo Figlio.

Dio offre ringraziamenti all'ospite santo che Lo riceve e Lo lascia entrare e dimorare dove Egli vuole essere. 
E tramite il tuo benvenuto, Egli ti da il benvenuto entro Se Stesso, perché ciò che è contenuto in teche Gli dai il benvenuto Gli è restituito. 
E noi non celebriamo che la Sua Interezza mentre Gli diamo il benvenuto dentro di noi. 
Coloro che ricevono il Padre sono uno con Lui, ospitando Colui Che li ha creati. 
E, permettendogli di entrare, il ricordo del Padre entra con Lui, e con Lui essi ricordano la sola relazione che hanno mai avuta, e che vogliono avere per sempre.

Questo è il tempo in cui un nuovo anno nascerà presto dal tempo di Cristo. 
Ho fede assoluta nel fatto che farai tutto ciò che vorrai compiere. 
Niente mancherà, e tu renderai completo e non distruggerai. 
Di quindi a tuo fratello:

Ti do lo Spirito Santo come parte di me stesso.
So che sarai liberato, a meno che io non voglia usarti
per imprigionare me stesso.
Nel nome della mia libertà scelgo la tua liberazione,
perché riconosco che saremo liberati insieme.

Così l'anno inizierà con gioia e libertà. 
C'è molto da fare, ed abbiamo procrastinato parecchio. 
Accetta l'istante santo mentre nasce quest'anno, e prendi il tuo posto, lasciato vacante così a lungo, nel Grande Risveglio. 
Fa' che quest'anno sia differente rendendolo tutto uguale. 
E permetti a tutte le tue relazioni di essere fatte sante per te. 
Questa è la nostra volontà. 
Amen